Shoah = catastrofe, distruzione.
Questo è il significato della parola Shoah, che si può anche identificare con queste altre parole “Dachau, Auschwitz, Buchenwald, Belzec, Sobibor, Treblinka, Birkenau”, e ancora “Chelmno, Maidenek, Maly Trostenets”, oppure campi di concentramento quali “Mauthausen, Risiera di San Saba e Leopoli”.
Per un lungo istante il mondo non ha saputo, e quando ha saputo non ha creduto, e quando ha creduto ha mentito pur di non sapere.
Poi … il dolore, lo sgomento, lo stupore è stato grande.
Si è capito dopo – e per i più increduli molto dopo – e si è fatto fatica a memorizzare.
Quindi le bombe su Hiroshima e Nagasaki: è sembrato il male minore, la conclusione di una storia.
“Il dolore che oggi proviamo nel continuare a scoprire fatti che non conosciamo, il mio dolore nel rivedere certe immagini oramai entrate nella mia storia, mi portano a non riuscire più a vedere film che rievochino fatti così tragici, preferendo io fantasmagoriche storie di Superman buoni e capaci di eliminare i loro avversari a decine, perché sono storie di intrattenimento, pur se inverosimili. Non possiamo non tener conto del nostro passato e non pensare che in qualche parte del mondo certe storie possano ripetersi, che catastrofi e distruzioni possano ritornare, specie se noi tutti pensiamo che possa essere il male minore. Ma davanti al nostro Dio non esiste un male minore che possa giustificare un male maggiore; semplicemente non deve esistere il male perché siamo figli di Dio, e i figli di Dio non uccidono, né in serie, né singolarmente, ma trovano sempre la motivazione per sedersi al tavolo della pace”, chiosa così il nostro Presidente Sanfelice per commemorare anche quest’anno la giornata dell’Olocausto.