Tema di grande attualità quello su cui si discuterà giovedì 7 giugno alle ore 18: “Violenza sulle donne: vittime consapevoli e inconsapevoli”.
L’incontro, organizzato dal CIS, Corpo Internazionale di Soccorso e ospitato dall’Istituto di Cultura Meridionale a Palazzo Arlotta in via Chiatamone 63, è moderato dal Rev.mo Mons. Vincenzo de Gregorio, Abate Tesoriere della Cappella del Tesoro di San Gennaro, si avvale dei saluti del Presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale Gennaro Famiglietti, è introdotto da Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Presidente del Corpo Internazionale di Soccorso S.M.O.C. di S.G e vede gli interventi di Emanuela Sica, Civilista, su “Metamorfosi dell’amore: lo stalking”, di Maria de Luzenberger, Procuratore della Repubblica per i minorenni presso la Corte d’Appello di Napoli, su “La tutela dei minorenni nelle famiglie violente”, di Massimo Krogh, Penalista, su “Sul femminicidio”.
Il Femminicidio in Italia sta contando percentuali in pericoloso aumento: i dati del 2018 sono ovviamente ancora parziali, ma non sembrano modificare la tendenza già evidente nel 2017.
Secondo il rapporto Eures, nei primi 10 mesi dello scorso anno le donne uccise nel nostro Paese sono state 114, pari ad una vittima ogni due giorni e mezzo. In particolare, si tratta del 36,3% degli omicidi registrati nel periodo preso in considerazione.
Eures, che ha stilato il “Quarto rapporto sul femminicidio in Italia”, ha fornito anche i dati su un anno completo, cioè quelli sul 2016: sono state uccise 150 donne, il 37,1% del totale degli omicidi, la percentuale più alta in Italia dal 2000.
Sempre secondo Eures, dal 2000 al 2016 sono diminuiti gli omicidi: erano 754 nel primo anno del nuovo millennio a fronte dei 404 del 2016. Si tratta del 46,4% in meno. Al contrario, è allarmante il rapporto tra la percentuale di femminicidi e il totale degli assassini: si passa infatti dal 26,4% (199) del 2000 al 37,1% del 2016 (150).
Si uccide sempre più in ambito familiare
Il rapporto Eures dimostra inoltre che è cresciuta anche la percentuale di femminicidi avvenuti in un contesto familiare: dal 66,3% del 2000, si passa al 76,7% del 2016 con una media pari al 71,6 %.
Nello specifico, gran parte dei femminicidi avviene all’interno della coppia: nel 2016 il 64,3% delle donne è stata uccisa dal coniuge (44,3%), dall’ex coniuge (16,5%) o dal partner (3,5%). Per quanto riguarda le motivazioni, è soprattutto la gelosia abbinata alla volontà del possesso il movente dei femminicidi: negli ultimi 16 anni il 30% dei casi è avvenuto per “possesso passionale” (il 31% nel 2016).
Al secondo posto, fra le cause, “liti e dissapori” (il 21%).