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Renato Raffaele Martino – ci informa la Delegazione siciliana del nostro Ordine – è il nuovo Cardinale “protodiacono”, colui che, in teoria, nel caso di un Conclave annuncia al popolo l’elezione del nuovo Papa con il tradizionale “Habemus Papam” pronunciato dal loggione centrale di San Pietro, subito prima che il nuovo Pontefice appaia per la prima volta in pubblico. Martino, salernitano, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace nonché ex-ambasciatore della Santa Sede all’Onu, ha però più di 80 anni, e non partecipando più, di conseguenza, a un eventuale Conclave come elettore, non dovrebbe essere lui ad annunciare il nuovo Papa, bensì – è quanto si evince dal rituale vaticano – il primo dei cardinali diaconi che, al momento del Conclave, con meno di 80 anni, entrerà in Conclave. È questo il risultato di una serie di “promozioni” che papa Francesco ha deciso tra i diversi ordini in cui è suddiviso il Collegio cardinalizio.
Sono tre, infatti, gli ordini di precedenza onorifica dei cardinali: i cardinali diaconi, i cardinali presbiteri e, infine – la categoria più alta – i sei cardinali vescovi, il cui primo esponente è il cardinale decano (attualmente Angelo Sodano). In occasione di un Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati, stamane in Vaticano, Jorge Mario Bergoglio ha comunicato il passaggio dal terzo al secondo ordine di sei cardinali. Si tratta di una possibilità prevista dal codice di Diritto canonico, che al canone 350, stabilisce che “mediante opzione fatta nel Concistoro e approvata dal Sommo Pontefice”, i cardinali dell’ordine diaconale, “nel rispetto della priorità di ordine e di promozione”, possono, “se sono rimasti per un intero decennio nell’ordine diaconale”, passare “all’ordine presbiterale”. Sino a oggi i primi cardinali di questa categoria erano, in ordine, i cardinali Jean Louis Tauran, Renato Raffaele Martino, Francesco Marchiano, Julian Herranz, Javier Lozano Barragan, Attilio Nicora e George Cottier. Tutti passati all’ordine cardinalizio presbiteriale, come comunicato dal Papa stamane in latino, tranne Martino, che diventa, dunque, il primo dei cardinali diaconi, o, appunto, “proto-diacono”, e prende il posto di Tauran, il porporato che, il 13 marzo del 2013, ha annunciato al popolo l’elezione di Jorge Mario Bergoglio. Attualmente il primo dei cardinali diaconi con meno di 80 anni è lo statunitense William Joseph Levada (farà 80 anni nel 2016), seguito dall’italo-argentino Leonardo Sandri (farà 80 anni nel 2023).
Nel merito del Concistoro, il Papa, nella sala del Concistoro del Palazzo apostolico vaticano, ha poi deciso che diventeranno santi Giovanni Antonio Farina, vescovo di Vicenza, fondatore delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori; Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia, sacerdote, fondatore della Congregazione dei Carmelitani di Maria Immacolata; Ludovico da Casoria, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane Elisabettine, dette “Bigie”; Nicola da Longobardi, oblato professo dell’Ordine dei Minimi; Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore, della Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo; Amato Ronconi, del Terzo Ordine di San Francesco, fondatore dell’Ospedale dei Poveri Pellegrini in Saludecio, ora Casa di Riposo Opera Pia Beato Amato Ronconi. Il Papa ha decretato che i beati siano iscritti nell’albo dei santi il 23 novembre prossimo, festa di Cristo Re dell’Universo
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