Sabato 7 gennaio, alle ore 12, si è tenuto il primo appuntamento con le associazioni che hanno aderito al progetto “Donna Vita e Libertà”.
Settanta associazioni coordinate da Marisa Laurito si sono incontrate a Napoli al teatro Trianon.
Il CIS, organizzato per l’occasione da Emanuela Sica, ha partecipato con il Presidente Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Rossella Continisio, Tina Licciardiello, Raffaele Anatriello, Maria Grazia Siciliano, Giuseppe Servillo, Nunzia Gilardi e Marinella de Nigris Presidente dell’Associazione Onda Rosa.
Commentava Marisa Laurito che sono state raccolte circa 85.000 firme a sostegno della petizione internazionale, che iniziava con un deciso “Noi siamo con le giovani e i giovani iraniani, che combattono per la libertà; quando colpite uno di loro, colpite l’intera umanità”.
Il progetto è stata fortemente voluto proprio da Marisa Laurito, che ha fatto partire da Napoli la prima grande iniziativa di solidarietà del mondo dello spettacolo italiano per il popolo iraniano: artisti, intellettuali e volontari della società civile, al grido di “Donna, Vita, Libertà”, hanno chiesto a gran voce la fine delle esecuzioni capitali e il rilascio dei manifestanti arrestati dal regime.
L’idea della Laurito è di gemellarsi con altre città, per cui il progetto prosegue con una iniziativa il 21 gennaio a Roma, e poi, via via, si articolerà in un ampio programma di incontri.
Naturalmente il CIS, per sua intrinseca costituzione e storia, non è rimasto insensibile all’invito ed è pronto a seguire le indicazioni relative ai vari tipi di attività che si andranno progettando.
Donna Vita Libertà
Parte da Napoli il primo flash mob solidale del mondo dello spettacolo italiano per il popolo iraniano, fortemente voluto da Marisa Laurito e da artisti, intellettuali e volontari della società civile, che chiederanno a gran voce la fine delle esecuzioni capitali e il rilascio dei manifestanti arrestati dal
regime.
Durante l’incontro saranno resi noti i dati della petizione, lanciata su change.org dalla Laurito, che ha raccolto in pochi giorni oltre 84.500 firme.
L’iniziativa prenderà il via dal Teatro Trianon Viviani sabato 7 gennaio alle ore 12, per poi gemellarsi con altre città italiane, come il 21 gennaio, quando la protesta alle ore 17 si sposterà a Roma, all’Officina Pasolini in viale Antonino San Giuliano 187.
Nella locandina un significativo disegno, concesso in esclusiva da Laika, la misteriosa street artist mascherata, considerata una voce per gli indifesi, i cui interventi di arte urbana sono ormai noti in tutto il mondo.
Sabato 7 gennaio ore 12
Teatro Trianon Viviani
Piazza Calenda, Napoli
NAPOLI. “Noi siamo con le giovani e i giovani iraniani, che combattono per la libertà, quando colpite uno di loro, colpite l’intera umanità”: fortemente voluta da Marisa Laurito parte da Napoli la prima grande iniziativa di solidarietà del mondo dello spettacolo italiano per il popolo iraniano.
Artisti, intellettuali e volontari della società civile, al grido di “Donna Vita Libertà”, chiederanno a gran voce la fine delle esecuzioni capitali e il rilascio dei manifestanti arrestati dal regime, riunendosi sabato 7 gennaio alle ore 12 al Teatro Trianon Viviani in piazza Calenda; per poi
gemellarsi con altre città, come il 21 gennaio, quando la protesta alle ore 17 si sposterà a Roma, all’Officina Pasolini in viale Antonino San Giuliano 187.
Brani, canzoni e letture simboliche che vedranno in un accorato flash mob solidale per la regia di Davide Iodice, gli interventi degli attori Marina Confalone, Patrizio Rispo, Marisa Laurito, Pegah Moshir Pour, della scrittrice Valeria Parrella, dello scrittore Gianni Valentino con il musicista Lello Tramma, degli artisti Lino Vairetti, Roberto Colella, Fiorenza Calogero, Tommaso Primo, Dario Sansone dei Foja, Marcello Cirillo e dell’associazione “Officine Gomitoli”. Ha aderito e sarà presente Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania e ancora il Presidente della Federazione della Stampa, Giuseppe Giulietti. Innumerevoli i rappresentanti delle istituzioni accademiche e del terzo settore che hanno abbracciato la manifestazione, alla quale ha aderito anche Amnesty International Italia, rappresentata da Tina Marinari, coordinatrice delle campagne e l’associazione per la libertà di stampa, “Articolo21”.
Durante l’incontro saranno resi noti i dati della petizione, lanciata su change.org dalla Laurito, direttrice artistica del Trianon Viviani, che ha raccolto in pochi giorni oltre 84.500 firme.
“Chiediamo al Leader Supremo Ali Khamenei – hanno scritto i promotori: Luciano Stella, Tosca, Edoardo Bennato, Nino Daniele, Andrea Morniroli, Désirée Klain, Alfredo Guardiano e Gianni Pinto – l’immediata fine delle esecuzioni capitali e la fine delle repressioni da parte del regime sul popolo iraniano. Desideriamo che venga data la possibilità a tutte le donne e uomini iraniani di poter manifestare la propria disperazione nei confronti del ‘sistema iraniano’. Un regime che da circa 44 anni non ha mai concesso il diritto fondamentale di ogni essere umano: la libertà”. In questo appello, inoltre, si chiede “al Premier Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani di prendere una posizione decisa nei confronti del Regime Iraniano; al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella di convocare immediatamente all’atto del suo insediamento l’ambasciatore iraniano, dichiarandolo “persona non grata” e di richiamare il nostro ambasciatore in Iran per consultazioni. “Chiediamo, infine – si chiede nella petizione – al Presidente della commissione europea Von Der Leyen di mettere in campo tutte le iniziative di competenza dell’Unione per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali in Iran”.
Era il 16 settembre 2022 quando Masha Amini, una giovane donna curda, venne uccisa a Teheran, mentre si trovava in custodia della polizia morale. Da allora migliaia di persone coraggiose hanno manifestato pacificamente contro il Regime Islamico in Iran. Regime che ha risposto solo con violenza e atrocità. Ad oggi sono oltre 18 mila i manifestanti arrestati e decine di loro rischiano di essere giustiziati a breve.
Un forte segnale di speranza è già la locandina della manifestazione, un disegno dal grande impatto emozionale, concesso in via eccezionale da Laika, la misteriosa street artist mascherata, considerata una “voce per gli indifesi”, i cui interventi di arte urbana sono ormai noti in tutto il mondo.
L’opera raffigura una donna che riesce con le proprie forze a far volare via un hijab insanguinato, spezzando allo stesso tempo le catene del fondamentalismo religioso. Sullo sfondo lo stemma della Repubblica Islamica spazzato dal simbolo delle donne: “Donna Vita Libertà”. Appunto!
All’iniziativa aderiscono ufficialmente anche i seguenti enti: