Desidero salutare la Senatrice Valeria Valente del Consiglio di Presidenza del Senato – Presidente della Commissione Femminicidio XVIII Legislatura, l’avvocato Marinella de Nigris Presidente dell’ Associazione Onda Rosa, Grazia Biondi Presidente Associazione Manden, Rosaria Gaeta Presidente TO Zion Terra Promessa, l’avvocato Emanuela Sica Responsabile area violenza di Genere del C.I.S., l’avvocato Concetta Vernazzaro Responsabile sportello SOS Napoli del C.I.S.
Dulcis in fundo, la nostra artista Marisa Laurito, Direttore artistico del Teatro Trianon Viviani, promotrice della Petizione Donna vita e libertà, in favore delle donne iraniane portata avanti con molta determinazione. La petizione è stata firmata da circa 170.000 persone.
Concludo i saluti con un particolare ringraziamento a tutti voi rappresentanti della stampa e delle televisioni, per la vostra presenza qui oggi per l’interesse che ci mostrate, e Sono certo vogliate cogliere quanto di più fattivo si possa ricavare da questo nostro incontro e per aiutarci a capire, con i vostri interventi, come è possibile gestire una così importante criticità.
La violenza sulle donne è un dramma di tutti, è una violazione dei diritti umani, è pervasiva, ma non è inevitabile, a meno che non si resti in silenzio; quindi, il primo e più accorato invito che rivolgo, tramite voi, a tutte le donne è Denunciate!
È un obbligo morale per noi tutti, cittadini consapevoli e responsabili, riconoscere, anche da piccoli segnali, i segni di un abuso, e aiutare la donna lesa a trovare sicurezza e sostegno.
È un nostro obbligo morale intervenire se si verificano molestie sessuali nei luoghi di lavoro, e fare sempre attenzione alle violenze psicologiche più subdole.
Ricordiamo che i nostri esempi, gli esempi che noi diamo alle nuove generazioni, modellano il modo in cui pensano al genere, al rispetto per gli altri, ai diritti umani.
È molto importante, perciò, sottolineare gli spesso nefasti stereotipi che i nostri giovani incontrano costantemente – attraverso i media, o per strada, o a scuola – e fargli comprendere che la diversità è un valore, incoraggiando una cultura dell’accoglienza, dell’accettazione e della responsabilità.
Dagli atteggiamenti che quotidianamente abbiamo nei confronti delle identità di genere, e dalle politiche che sosteniamo all’interno delle nostre comunità, scaturiranno così, in maniera naturale, gli esempi più vividi per opporci alla cultura della violenza sulle donne.
Pierluigi Sanfelice di Bagnoli