La Guardia d’Onore alle Reali tombe di Casa Borbone e il Corpo Internazionale di Soccorso OdV, nel pomeriggio di sabato 17 febbraio, hanno dato inizio ad una collaborazione che li vede insieme nel realizzare alcune attività benefiche a favore dei meno abbienti. Infatti, per tale scopo hanno consegnato al Parroco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, don Carmine Amore, generi alimentari per le famiglie in difficoltà del quartiere.
“È solo l’inizio di una ci si augura proficua collaborazione – ha sottolineato Pierluigi Sanfelice, Presidente del CIS – e di un impegno verso i nostri fratelli più bisognosi. La Guardia d’Onore è impegnata con noi in una serie di iniziative che, di volta in volta, verranno rese pubbliche”. Hanno contribuito a rendere possibile il donativo Luigi Andreozzi, Giovanni Samo capo Staff della GdO, Luigiantonio Galasso che ringraziamo particolarmente per avere contribuito in maniera determinante al recupero dei beni donati; erano presenti inoltre i volontari Francesco Muscariello, Adriano Zeni e Ivan Di Vicino.
Sono stati consegnati due quintali di pasta, vari cartoni di pelati e confezioni di salsa già pronta, scatole di fagioli e venti scatole contenenti confezioni di biscotti.
La chiesa di Santa Caterina a Formiello è uno dei monumenti napoletani rinascimentali più prestigiosi e importanti, collocata tra Porta Capuana, Castel Capuano e la famosa edicola settecentesca di San Gennaro realizzata da Ferdinando Sanfelice e da Lorenzo Vaccaro.
Il santuario fu fondato intorno al 1451 dagli Zurlo e dagli Aprano, per poi passare subito in gestione ai Celestini. La svolta, per la chiesa, si ebbe in età aragonese: Alfonso II d’Aragona tentò vanamente di stabilirvi le suore agostiniane, in quanto Federico le fece ritornare nell’originario convento della Maddalena e, nel 1498, donò la chiesa all’Ordine dei padri domenicani, che gestì il santuario fino alla soppressione degli ordini religiosi avvenuta nel Decennio Francese. La costruzione del nuovo edificio domenicano fu iniziata all’inizio del XVI secolo dall’architetto toscano Romolo Balsimelli, a cui si deve l’aspetto solennemente rinascimentale e brunelleschiano dell’edificio; Ma i lavori sei-settecenteschi, che investirono l’interno della chiesa a croce latina e a navata unica, conferiscono a Santa Caterina a Formiello la sua interessante e intrigante duplice anima.