Un ulteriore Servizio che il C.I.S. offre – nuovo e molto particolare, ricco di solidarietà – è quello relativo al cosiddetto “Accesso alle Origini”.
Esiste infatti, da pochi anni, una procedura giudiziaria, da avviare innanzi il Tribunale per i Minorenni del luogo dove si risiede, grazie alla quale una persona adottata – nata da “donna che non consente di essere nominata (è il cosiddetto “parto anonimo”) – può conoscere e incontrare la propria madre naturale. L’iter procedurale consiste nel depositare un ricorso innanzi al Tribunale dei Minori, nel quale si chiede al Tribunale di effettuare le opportune indagini per identificare chi sia effettivamente la donna che al momento del parto non consentì di essere nominata. Una volta identificata, si chiede che il Tribunale si rivolga agli uffici dello Stato Civile e dell’Anagrafe del Comune, dove risulta nata la mamma naturale per appurare:
1) SE LA MAMMA NATURALE SIA VIVA
2) QUALORA SIA VIVA, DOVE RISIEDE
3) SE E’ SPOSATA E HA FIGLI E, SOPRATTUTTO, SE VIVE DA SOLA O IN COMPAGNIA
Qualora si accerti che la madre naturale è già deceduta, il Tribunale convoca il figlio ricorrente e gli comunica i dati sensibili della mamma.
Qualora invece la madre sia in vita, essa verrà interpellata: il Tribunale la convocherà e le chiederà se è disposta a revocare l’anonimato. In caso affermativo il figlio potrà incontrare e conoscere la propria madre naturale.
Questo servizio legale è una delle più recenti specializzazioni professionali che il C.I.S. gratuitamente offre.
Se ne occupa Roberto Continisio, avvocato dal 1987, patrocinante in Cassazione, con ampia competenza riguardo tutte le materie civilistiche. Si tratta di un avvocato tenace, sempre disponibile, passionale ma freddo e distaccato quando è necessario.
È disponibile su Amazon il suo ultimo libro, che ha per titolo proprio “Accesso alle origini: tecniche e strategie pratiche per ritrovare la propria madre naturale in maniera etica e legale”.
Di seguito, poche righe tratte dal suo ultimo libro.
Afferma l’avvocato Continisio: “Le poche righe che seguono rappresentano la parte finale del capitolo secondo del mio ultimo libro sull’accesso alle origini. Esse descrivono il momento cruciale in cui l’adottato nato da donna che non consente di essere nominata incontra la mamma naturale. Tutto ciò accadeva in provincia di Brescia il 23/12/2014”.
LA FORZA DI UN INCONTRO
Ci disponemmo in religioso silenzio al tavolo riunioni.
La Presidente del Tribunale, come al solito, fiutando sempre le tempistiche opportune al momento, invitò subito la cancelliera, nonché una delle avvocatesse nipote della mamma naturale) ad accompagnare Agnese (la mia cliente) in un’altra stanza, in fondo a un corridoio, dove aspettava la mamma.
La Presidente aggiunse poi di chiudere le porte (quella della sala riunioni, dove eravamo noi, e quella stanza dove era diretta Agnese) e di lasciare sole le due donne.
Vidi Agnese avviarsi tremante, sembrava un condannato a morte a pochi metri dalla ghigliottina. Noi altri come in un film muto, ci sedemmo.
Il tempo si fermò come in un incantesimo; con un assordante silenzio che precede un’esplosione nucleare. Ad un tratto: un urlo lacerante come una diga che si rompe lasciando franare le lacrime, il dolore, la gioia incontenibile, la gratitudine.
Sentimmo piangere e poi parlare e poi piangere e poi gridare, come se un vulcano di fosse risvegliato da un’eternità. Il miracolo era avvenuto: prima di verbalizzare le operazioni, noi restammo a lungo immobili, senza guardarci né parlarci.
Domani sarebbe stato Natale.
avvocato.continisio@libero.it; telefono 348 572 2589